Vaccino antinfluenzale:no grazie!

Sono giorni che tra radio e televisione si sussegue la notizia che, con l’avvio dell’autunno ed in generale della stagione fredda, sta per tornare immancabilmente l’influenza stagionale. A pensarci bene come notizia non è poi nemmeno una grande notizia.

E come ogni anno (da qualche tempo a questa parte), i media parlano fino alla noia anche dei vaccini antinfluenzali e dell’importanza della vaccinazione.

Ma mentre un tempo si parlava di vaccino come forma preventiva per i soggetti a rischio, ora sembra che sia di fondamentale importanza estendere la vaccinazione a macchia di leopardo; è un bombardamento mediatico a tutti gli effetti.

Fatto salvo che il sottoscritto non è un dottore e sta ben attento dal regalare consigli in ambito medico, non posso nemmeno astenermi dal fare alcune banali considerazioni:

  • Tutti i vaccini hanno delle controindicazioni, ma a quanto pare mai nessuno ne parla. Quello relativo alla famosa pandemia H1N1, addirittura aveva più effetti collaterali che benefici.
  • Molto delle persone che si sottopongono alla vaccinazione poi contraggono comunque l’influenza. Nella mia limitata eseprienza è quasi sempre così.
  • I numeri dei soggetti colpiti sono sempre ben al di sopra della realtà. Per l’anno 2011 dovevano essere 6.000.000 gli italiani costretti a letto. Al termine della stagione invernale il ministero della salute comunicherà numeri molto differenti: 2.794.000.
  • Per un soggetto in salute serve davvero vaccinarsi ? fin da bambini ci insegnano che il nostro corpo ha un meccanismo di difesa molto efficiente, basta dargli il tempo. Allora diamo al nostro corpo il tempo necessario; dopo qualche giorno a letto l’influenza si supera senza troppi problemi.

Per concludere lancio un appello a tutti i mass media: se proprio non potete fare a meno di martellarci seminando inutile terrorismo, abbiate almeno il buon senso di fare una informazione più veritiera e completa possibile, in modo da mettere la gente nelle condizioni di scegliere con consapevolezza. Ma soprattutto vogliate farci una grande cortesia: lasciateci godere la nostra meritata influenza.

Mp3Tag: editor ed organizer per Mp3

Non ho problemi a confessarlo: quando si tratta di Mp3 sono un utente smaliziato e
maniacale. La mia collezione deve essere archiviata attraverso rigorosi standard per garantirmi una rapida ricerca; deve essere attentamente “audio-normalizzata” dal momento che non sopporto gli sbalzi sonori tra una traccia e l’altra. Ma c’è un altro aspetto sulla quale sono quasi ossessionate: la nomenclatura con la quale i file sono organizzati deve essere unica ed armonizzata.

E quindi quest’oggi voglio dedicare queste poche righe a Mp3Tag, ovvero il miglior software (a mio avviso) di gestione e modifica dei file e dei Tag Mp3.

Mp3Tag è uno e proprio coltellino svizzero in fatto di file audio: è molto semplice nel suo utilizzo e presenta una interfaccia molto essenziale ma ben strutturata; questo ottimo strumento consente di gestire i più comuni metadati: ID3v1, ID3v2.3, ID3v2.4, iTunes MP4, WMA, Vorbis Comments.

Supporta l’importazione dei metadati da database remoti come il popolarissimo freedb o amazon, supporta la gestione della copertine, consente di esportare playlist. Ma al suo interno nasconde anche funzioni non solo utili ma molto comode; consente ad esempio di gestire i tag in modalita batch partendo dal nome file e viceversa, ma anche di armonizzare la nomenclatura dei file grazie alla Case-Conversion. Queste ultime due funzioni sono fantastiche poichè consentono di sistemare in pochissimi clic archivi musicali molto grossi; il risparmio di tempo è garantito.

A quesi dimenticavo, il software è un freeware, percui non ci sono scuse: è da provare  !

Garanzie (ri)strette – [AGG.10.10.2012]

[AGGIORNAMENTO – 10.10.2012]
A maggio il TAR del lazio ha confermato tutte le infrazioni inflitte ma nonostante tutto non sembra che le stesse abbiano sortito qualche effetto. Come avevo scritto, la sanzione che l’Antitrust aveva inflitto ad Apple, 1 milione di euro, era una sciocchezza. E nel frattempo ha debuttato il costosissimo iPhone5, motivo in più per proseguire sulla strada del “chissenefrega”. La buona notizia è che Centro tutela consumatori e Federconsumatori hanno avviato una Class Action nei confronti di Apple. Sono proprio curioso di vedere come andra a finire.

[POST ORIGINALE – 02.07.2012]
Qualche giorno fa il “Corriere Della Sera” riportava la notizia che l’Antitrust avrebbe riaperto un fascicolo contro Apple. Della stessa notizia ho poi trovato riscontro anche on-line sul sito del “Sole 24 Ore”.

La questione è nei termini molto semplice – in Europa i consumatori hanno diritto a 2 anni di garanzia sui prodotti acquistati. E qui casa l’asino, poichè, a quanto pare, l’azienda di Cupertino non rispetta tale legge, commercializzando i suoi prodotti con una garanzia convenzionale di 1 anno.

Non entro nel merito della sanzione che l’Antitrust ha recapitato ad Apple, una sciocchezza a mio avviso, anche se ci sono buone possibilità che la stessa si tramuti in uno stop alle vendite. Mi lascia invece molto perplesso la politica di Apple nei confronti dei suoi stessi clienti soprattutto se consideriamo che … beh insomma i prodotti con la mela sopra non sono certamente l’emblema dell’economicità.

Il codice dell’anima

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In un post di qualche mese fa avevo parlato di una della più importanti opere di James Hilmann: la forza del carattere. Con il post di oggi voglio parlare dell’altro grande Bestseller di questo famoso psicoanalista: il codice dell’anima.

Il sottotitolo dell’opera, codice – vocazione – destino, è piuttosto significativo ma già a partire dalle primissime righe si intuisce quale sarà l’argomento predominante del libro. Eccone un breve estratto:

Tutti, presto o tardi, abbiamo avuto la sensazione che qualcosa ci chiamasse a percorrere una certa strada. Alcuni di noi questo lo ricordano come un momento preciso dell’infanzia, quando un bisogno pressante e improvviso, una fascinazione, un curioso insieme di circostanze, ci ha colpiti con la forza di un’annunciazione: ecco quello che devo fare, ecco quello che devo avere, ecco chi sono!

Attraverso il mito platonico di Er, Hillmann sostiene che noi tutti veniamo al mondo con un compagno segreto, il daimon o demone, un’entità nascosta nel profondo di ognuno di noi. Il compito del daimon è di guidarci durante il nostro cammino terreno, e attraverso le sue sollecitazioni, portare a termine la nostra missione, cioè realizzare le nostre qualità, i nostri talenti. Attenzione però, dice lo scrittore, contrastare o ignorare i messaggi che il daimon ci manda, porta inevitabilmente ad ammalarsi. Questa teoria è il filo conduttore della sofferenza psicologica che accomuna gran parte della società odierna.

Hillmann dedica un’ampia parte del libro alla figura del bambino e del periodo dell’infanzia. Rispetto alla psicologia odierna la sua visione è decisamente anticonformista. Ossessioni e comportamenti anomali nei bambini, vanno prima di tutto osservati poiché potrebbero nascondere segni del daimon, indizzi utili ad indicare la strada da percorrere; insomma segni del destino. E sono centinaia gli esempi più significativi citati nel libro: da Woody Allen a Quentin Tarantino passando per Nixon e per la psicopatia di Hitler.

Dall’infanzia fino ai genitori, anche la figura della famiglia viene chiamata in causa. Il capitolo centrale, la superstizione parentale, è stato uno dei miei preferiti; muove critiche precise ed a mio avviso fondate rispetto al ruolo sempre più monolitico della famiglia.

Sono molteplici le tematiche trattate, tutto interessanti ed attuali; ma probabilmente il messaggio più importante che emerge da quest’opera è che la nostra società sta eliminando gradualmente dalla vita la fantasia, l’immaginazione, il talento per far spazio alla sola razionalità; in una intervista, qualche tempo dopo la pubblicazione del libro, disse: oggi come oggi la felicità è diventata solo la conseguenza di ciò che si fa e non una condizione naturale – come dargli torto.

Trattare in un solo post il contenuto di quest’opera è una impresa impossibile, per questo motivo consiglio caldamente di leggerlo.

Come la volta scorso, vi lascio con un breve citazione tratta dal libro:

Io sono il mestiere che faccio e se faccio un mestiere mediocre, come tagliare bistecche in un supermercato, quello non è avere una vocazione. Il carattere non è quello che faccio, ma il modo come lo faccio.

Voice Of Amy

Non ho mai accettato nessuna forma di violenza, tanto meno se la stessa viene perpetrata ai danni di un animale. Sono sempre stato fortemente convinto che un animale non fa mai del male se non per spirito di sopravvivenza, che è naturalmente l’opposto di quanto accade nel mondo umano. Che che se ne dica, sono a tutti gli effetti esseri senzienti; anzi molto spesso le loro sensazioni ed emozioni sono ben superiori alle nostre.

Mia moglie, insieme ad un gruppo di amiche, ha fondato il comitato Voice Of Amy ! Lo scopo di questo comitato è l’organizzazione e l’esecuzione di attività finalizzate alla protezione ed al benessere degli animali.

Mi sembra un progetto che merita la giusta attenzione quindi, laddove la cosa interessi potete trovare tutte le informazioni necessarie sul sito web all’indirizzo: http://www.voiceofamy.eu