La famiglia Moskat

La famiglia Moskat di Isaac Bashevis Singer, è questo l’ultimo libro che ho finito di leggere poche settimane fa. Parlare di quest’opera non è compito per niente semplice perché la storia oltre ad essere molto articolata (580 pagine) si sviluppa attorno ad un notevole numero di personaggi; basti pensare che le prime quattro pagine del libro sono dedicate interamente alla descrizione dell’albero genealogico.

Il romanzo, che si colloca a Varsavia tra i primi del novecento e la seconda guerra mondiale, narra le vicissitudini di una ricca famiglia ebrea guidata da un abile uomo d’affari, il vecchio patriarca Reb Meshulam Moskat. Il vecchio Moskat gestisce con capacità una grande quantità di attività che consentono a lui e tutta la sua famiglia di condurre una vita estremamente agiata. In quanto capostipite familiare, la sua presenza rappresenta il collante di tutti i componenti; e questo appare piuttosto evidente in tutta la prima parte del libro: l’inizio della seconda parte coincide con la sua morte e da quel momento si assiste alla lenta disgregazione e decadenza della famiglia a causa soprattutto delle controversie sull’eredità.

Ma la narrazione della storia è funzionale ad un scopo ben preciso: rievocare l’ebraismo, parlare del suo popolo e dello stretto legame che quest’ultimo ha con la legge di Dio. Come Singer stesso dice: “Alla mia destra è Michele. Alla mia sinistra è Raffaele. Davanti a me è Uriel. Dietro di me è Gabriele. E sul mio capo la divina presenza di Dio”.

Non ho mai adorato i libri di carattere religioso, ma per questo libro ho fatto una eccezione di cui non mi pento affatto. Il motivo è certamente legato alla storia, che ti cattura con i suoi intrecci amorosi e le tresche familiari; ma il grosso del lavoro è fatto dall’autore che ha il potere di raccontare con grande intensità gli eventi che accadono. Lo scrittore Claudio Magris riferendosi all’autore dice: “Pochi scrittori riescono ad esprimere come Singer l’assoluto di ogni momento significativo della vita, l’amore, la sofferenza, la seduzione, l’orrore che si staglia contro lo sfondo dell’eterno e del nulla

Un libro assolutamente consigliato !

Habemus Papam

Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam!

Fu così che dopo qualche minuto di indugio si affacciò sul balcone di Pizza San Pietro il nuovo pontefice: Papa Francesco. Sorridente e di buon umore, si rivolse alla gente da subito con grande umiltà d’animo.

Che devo dire, ancora non lo conosco ma a me questo papa piace.

A macchia di leopardo

Alcune settimane fa in Inghilterra, è stata scoperta una importante truffa alimentare: una nota azienda distribuiva lasagne contenenti carne di cavallo al posto della carne di manzo.

Dal giorno in cui è scoppiato il caso, raccontato quasi fosse un episodio marginale e molto limitato, c’è stato un susseguirsi di nuove scoperte: un giorno siamo venuti a conoscenza che c’è un vero e proprio indotto internazionale che traffica in carni di cavallo, grazie anche al fatto che non esiste alcuna normativa in merito. Poi è emerso che spesso la carne arriva da animali utilizzati nelle corse, quindi pieni fino alla testa di sostanze farmacologiche dopanti. Poi arriva il caso delle polpette alla carne di cavallo distribuite da una famosissima azienda di arredamenti e qualche giorno dopo è il turno delle torte al cioccolato, della medesima azienda, nella quale sono stati trovati niente meno che batteri fecali.

E’ proprio quando pensi che le cose si siano calmate ecco le ulteriori new entry: ritrovata carne scaduta da 8 anni e insalate contenenti topicidi. In mezzo a questo purpurì da voltastomaco c’è da domandarsi: ma per quale stramaledettissimo motivo quando emerge un caso come questo poi assistiamo ad una sequela interminabile di nuovi altri casi ? Sono i mass-media che esasperano le notizie che altrimenti rimarrebbero  nella nulla (naturalmente per fare scoop si intende) ? oppure è una questione fisiologica – quando salta il coperchio della pentola assistiamo ad una fuoriuscita incontrollata ?

Temo che purtroppo non lo sapremo mai. L’unico auspicio è sperare che i responsabili di queste truffe vengano condannati.