…qualcuno ha detto, 11-2016

Se l’uomo non svanisse mai come il fumo su Toribeyama, ma durasse per sempre in questo mondo, quante cose perderebbero il loro potere di commuoverci. La cosa più preziosa nella vita è la sua incertezza.

Kenko Yoshida

Gentilezza senza secondi fini

La razza umanoide, di cui per altro faccio parte, ha spesso il potere di stupirmi e sorprendermi. Ieri sera lo ha fatto in maniera positiva.

Mi trovavo in pizzeria e stavo raccontando ad un amico che il mal di schiena mi stava tenendo compagnia dalla mattina. Davanti a noi un uomo sui 45 con il figlioletto che attende la pizza. Persone a me sconosciute. Qualche minuto dopo, ritira le sue pizze e con un sorriso viene verso di me.

Lui – per il mal di schiena un ottimo toccasana e l’arnica. La conosce ?

Io – il nome arnica non mi è nuovo ma per essere sinceri non conosco le sue proprietà ne tanto meno che andasse bene per il mal di schiena. Grazie del consiglio, domani proverò ad acquistarla.

Lui – mi aspetti qui arrivo subito.

E con lo stesso sorriso lo vedo uscire dalla pizzeria. Due minuti più tardi rientra e, sempre molto gentilmente, mi da 4 bustine di crema a base di arnica … “anche a me capita di avere male alla schiena, provi con questo vedrà che la fara stare meglio” … e se ne va.

Sono rimasto davvero colpito. Da uno sconosciuto un atto di gentilezza come questo non me lo aspettavo prorpio.

Sinceramente, io non mi sarei comportato nella stessa maniera. Già…in mezzo a tanto menefreghismo c’è anche chi fa buone azioni per il prossimo senza voler niente di ritorno. Una bella lezione di vita, non c’è che dire.

L’inarrestabile discesa della natalità

In questi giorni – in cui si è parlato quasi esclusivamente di referendum – sono stati resi noti i dati aggiornati sulla natalità nel nostro paese. Come è facile immaginare riportano un calo delle nascite; una situazione questa che perdura sostanzialmente da 9 anni di seguito.

La motivazione di questa tendenza, per il mondo politico e buona parte della opinione pubblica va ricercata nella crisi economica. Fermo restando che questo fenomeno non riguarda solo l’Italia, ma un po’ tutto il mondo occidentale, a me sembra che la motivazione economica sia oggettivamente una spiegazione di comodo e molto semplicistica. Durante la prima metà del secolo scorso – e forse anche per qualche tempo dopo – si facevano molti più  figli in condizioni economiche molto meno favorevoli di oggi, e sembra che questo aspetto lo abbiano dimenticato in molti.

Secondo me le cause affondano le loro radici nel terreno socio-culturale. Da genitore quale sono, non posso negare che mettere al mondo un figlio significa introdurre un ulteriore elemento di cui farsi carico. E come sappiamo più o meno tutti, la vita che si conduce oggi è piena e frenetica. Ė evidente che molte giovani coppie tengono conto di questo e lo considerano un elemento non secondario. E dall’altra parte si tende a liquidare questo atteggiamento come egoistico. Forse lo è, ma sono leggitime le motivazioni di queste coppie ed io, non me la sento di puntare un dito contro di loro.

Anzi, io personalmente tendo a fare l’esatto opposto; cioè a nutrire dei giudizi negativi verso coloro che decidono di fare uno o più figli e poi ci regalano un canto straziante costituito da lamenti – perché le strutture pubbliche non aiutano, perché lo stato non aiuta, perché la vita costa, perchè la vita e stressante ed aggiungente voi tanti altri perché. Per carità, non c’è dubbio che  avere delle buone strutture aiuta, ma è altrettanto vero che il figlio ė una scelta ed una responsabilità del genitori.