Referendum trivelle e polemiche

Mancano oramai solo 2 giorni al referendum del 17 aprile, che chiama il cittadino ad esprimersi sulle trivellazioni in mare entro le 12 miglia. In soldoni la situazione che si determinerà è la seguente: se vince il si le concessioni non verranno rinnovate a scadenza. Se vince il no o non si dovesse raggiungere il quorum le piattaforme potranno continuare ad estrarre petrolio e/o gas fino ad esaurimento del giacimento. E naturalmente oltre a questo, ci sono tutta una serie di conseguenze non secondarie, se dovesse vincere il si o il no.

Io personalmente andrò a votare per il si. Personalmente ritengo che un centinaio di piattaforme che estraggono l’1% di petrolio rispetto al fabbisogno nazionale non hanno senso di esistere.

Veniamo invece alla questione polemiche a cui ho fatto riferimento nel titolo del post; mi riferivo in particolare alla tiritera di questi giorni per cui un presidente del consiglio non dovrebbe incoraggiare l’astensionismo, e che astenersi è un duro colpo alla democrazia, e chi più ne ha più ne metta. I giornalisti, che come al solito fanno del loro meglio per cavalcare queste polemiche, farebbero meglio il loro lavoro se spiegassero cosa concerne il referendum e quali implicazioni sono legate alla vittoria di una o l’altra parte. Invece si perdono dietro a delle cazzate stile soap opera.

L’astensionismo è un’opzione prevista dalla costituzione e quindi assolutamente legittima. Ogni altra considerazione a mio modo di vedere e solo aria.

Buona decisione a tutti voi !!!