Referendum costituzionale – io sono per il si

Non sono un politico, non ambisco a diventarlo e di politica su questo blog se ne è vista passare molto poca – qualcosina recentemente ma niente di più. Questo non vuol dire che rispetto a certe tematiche non abbia delle idee – talvolta precise, talvolta confuse.

Dal momento che tra poco più di un mese – salvo colpi di scena – saremo chiamati ad esprime un voto sul referendum costituzionale ho intenzione di scrive qui la mia posizione e le motivazioni.

Come si può intuire dal titolo del post, la mia intenzione è quella di confermare la discutissima riforma Boschi. Cercherò qui di fare un riassunto a punti sui motivi:

  1. addio al bicameralismo paritario, aspetto principale di questa riforma. Due camere che legiferano nella stessa maniera con i limiti ed i problemi di rimpallo che noi tutti conosciamo sembra davvero non avere più senso oggi. Sicuramente aveva senso nel contesto storico e sociale dell’epoca – immediato dopo guerra con una ferita ancora fresca legata al regime fascista.
  2. restituzione di fatto al parlamento del potere legislativo. Non che qualcuno glie lo avesse sottratto intendiamoci. Ma non è un mistero che la stragrande maggioranza degli interventi legislativi nel nostro paese siano fatti per decreto. E qui bisogna cercare di essere onesti: il decreto è un strumento d’emergenza nelle mani del governo, ma dal momento che da noi il parlamento non funziona per effetto del sue assetto, il decreto diventa lo strumento d’uso quotidiano. Il decreto dovrebbe essere l’eccezione non la regola.
  3. revisione delle competenze stato regioni. Il pasticcio legato alla revisione del titolo V per la quale dobbiamo ringraziare il governo D’Alema ha creato non pochi problemi ed una paralisi istituzionale a causa dei conflitti tra di competenze tra organi locali e stato.

Oltre a questi tre punti ci sono anche l’abolizione del CNEL, un organo che costa denaro – per la verità molto meno che in passato –  per produrre per lo più pareri e la riduzione del numero di senatori e quindi l’abbassamento dei costi. Ho trattato questi due punti per ultimi poiché non mi sembrano essere l’elemento più importante della riforma, sebbene abbiano grande rilievo nella campagna referendaria di chi promuove il si.

Molte critiche sono state mosse al fatto che si poteva fare meglio e che l’ideale sarebbe fare questo e quello. Ma come si sa gli ideali sono per definizione idee e molto spesso irrealizzabili per milleeunomotivi differenti. La cose perfette – soprattutto in politica – non esistono ne qui ne al trove e da qualche parte bisogna pur partire no ? Come un famoso detto recita – il viaggio incomincia quando si muove il primo passo.

…qualcuno ha detto, 09-2016

Se dio fosse assoluta bellezza e bontà, come potrebbe racchiudere la pienezza della vita che è al tempo stesso brutta e bella, cattiva e buona, ridicola e seria, umana e non umana ? Come può essere l’umano nel grembo della divinità se la divinità si interessa solo a una sua metà ?

Carl Gustav Jung