[libri] – Piccoli limoni gialli

In un estate così rovente dal punto di vista climatico, non posso che citare un libro fresco, leggero, non troppo impegnativo ed assolutamente non pretenzioso: Piccoli limoni gialli di Kajsa Ingemarsson.

Il romanzo è ambientato in Svezia e la protagonista è Agnes, una giovane ragazza che si guadagna da vivere come maître in uno dei ristoranti francesi più quotati di Stoccolma. La storia inizia proprio qui, mentre Agnes è alle prese con un capo che sta cercando di sedurla con forza. Ma la colluttazione finisce male per Agnes dato che le costerà il posto di lavoro. E’ solo l’inizio però perché appena tornata casa – speranzosa forse di trovare un po’ di consolazione – scopre che il fidanzato la vuole lasciare in favore di un’altra ragazza.

Ovviamente tutti questi eventi che la vita le ha riservato la abbattano non poco, ma dovrà far fronte ad ulteriori notizie non certo piacevoli in arrivo dai genitori. Insomma verrà travolta da una serie di situazioni che la mettono a dura prova.

Ma ben presto giungerà inaspettata una proposta da parte di un vecchio amico – aiutarlo ad avviare un piccolo ristorantino a Stoccolma. Nonostante qualche titubanza iniziale, alla fine si metterà in gioco in questa nuova avventura tutt’altro che semplice e che naturalmente le riserverà altre sfide.

Qui mi fermo altrimenti potrei rovinare la trama – se volete passare qualche ora piacevole a leggere, questa romanzo fa per voi.

[libri] – Il patto

“Nulla è come è stato prima per te. Nulla potrà mai essere uguale…”

La frase qui sopra riportata non è un aforisma di qualche famoso personaggio. Si tratta di una delle citazioni cardine del libro Il patto che ho finito di leggere qualche settimana fa. Una frase che rende abbastanza bene lo spirito di questo libro, una incredibile ed avvincente spy story scritta da Robert Ludlum ricca di tensione e colpi di scena.

Il protagonista del libro, il povero Holcroft si trova in svizzera – a Zurigo precisamente. Ha appena incontrato un bancario, di nome Manfredi, che gli ha  consegnato un cifra enorme – 780 milioni di dollari. Assieme a questi soldi gli racconta una storia che ha dell’incredibile e che culminerà con la frase dell’incipit. Questo denaro, accantonato durante la seconda guerra mondiale, è frutto di una patto stretto da 3 uomini per risarcire, almeno in parte, gli orrori ed i danni prodotti dal nazismo. Ad Holcroft spetta il compito di portare a compimento questo patto. Ciò che non immagina minimamente è che da questo momento inizierà per lui un avventura che lo travolgerà, carica d’ansia, inseguimenti, depistaggi ma anche, di momenti d’amore.

Qui mi fermo – non voglio naturalmente svelare nessun’altro dettaglio. L’estate oramai è iniziata ed è tempo di vacanze per molte persone. Se state pensando di portarvi un libro in spiaggia questo potrebbe essere una valido candidato.

Buone ferie a tutti.

 

Via crucis

Soprattutto nel nostro paese, parlare di chiesa e vaticano quando ci sono questioni poco chiare che ne incrinano l’immagine, non è sempre facile. Possiamo dirlo senza troppe remore – è stato spesso un argomento tabu. Lo è probabilmente in una certa misura tutt’oggi anche se negli ultimi anni la situazione è andata lentamente cambiando.

Via crucis di Gianluigi Nuzzi è un libro inchiesta che assieme ad Avarizia di Emiliano Fittipaldi costituisce l’elemento cardine sulla quale poggia tutto lo scandalo Vatileaks 2 per la quale entrambi i giornalisti sono attualmente indagati.

L’autore racconta di come il pontefice attualmente in carica già a partire dai primi giorni del suo pontificato ha istituito una speciale commissione – chiamata COSEA – per far luce su sprechi, corruzione e malaffare in Vaticano. E sono centinaia gli esempi che propone nella suo inchiesta grazie ai documenti di cui è venuto in possesso. Dagli sprechi che toccano l’immenso patrimonio vaticano con cardinali che vivono in regie da 500 mq pagando affitti di pochi euro a lavori di ristrutturazione commissionati senza uno straccio di preventivo e con costi completamente fuori controllo, passando per le frode delle offerte dei fedeli sottratte dal loro primario scopo fino alla gestione fuori controllo del personale che lavora in vaticano. Ce ne davvero per tutti i gusti.

Un’inchiesta, che accusa apertamente il vaticano di scarsa trasparenza e destinata a cambiare per forza di cose l’opinione nei confronti della chiesa. Considerazione questa facilmente intuibile viste le pressioni ricevute dall’autore affinché non pubblicasse il libro.

Un libro da oltre 300 pagine sicuramente impegnativo ma consigliato se amate le inchieste – soprattutto quelle che fanno venire il voltastomaco.

L’intestino felice

Qualche mese fa – mi pare fosse estate – presi nota del titolo di un libro che mi incuriosiva particolarmente. L’arrivo del natale e degli immancabili regali è stata una ghiotta occasione per farsi regalare quel libro e la mia curiosità è stata ampiamente ripagata. Il libro di cui sto parlando è il bestseller di Giulia Enders intitolato L’intestino felice.

Non so voi, ma a me personalmente il titolo ha subito trasmesso un’idea di leggerezza ed ironia, elementi che sono emersi fin da subito: in diverse occasioni, durante la lettura, ho sorriso divertito.

Questa giovane neo dottoressa racconta attraverso questo saggio il funzionamento ed i segreti che si celano dietro all’intestino, organo che apparentemente sembra svolgere un compito piuttosto semplice ma, che nella realtà, assolve tantissime funzioni di primaria importanza. Un capolavoro del corpo umano, che nel corso del tempo sé guadagnato l’appellativo di secondo cervello.

Sul retro della copertina sono riportati alcuni commenti al libro. Eccone uno: La sua freschezza e la sua lingua così chiara funzionano decisamente meglio di molti paludati testi di medicina. Trovo quest’affermazione assai vera. Il libro infatti scorre in maniera fluente nonostante la tematica tratta non sia per nulla semplice. L’autrice ci offre una panoramica su come funziona questo straordinario organo, quali sono le condizioni e gli alimenti che lo fanno funzionare al meglio, quali sono i campanelli d’allarme che ci invia quando qualcosa non va. E naturalmente non mancano tutta una serie di utili suggerimenti che possiamo fare nostri per supportare quest’organo nel suo delicato compito quotidianto. Lettura consigliata, non ne rimarrete delusi.

Vi lascio con la consueta citazione estratta dal libro.

“Può essere che un rutto o una scoreggia facciano rumori un po’ ridicoli, ma il movimento che li accompagna è raffinato come quello di una ballerina di danza classica”

Liberi dalla paura

Liberi dalla paura - Aung San Suu Kyi

I mass media in tutte le loro declinazioni e sfumature ci parlano quotidianamente di paesi come Iraq, Iran, Siria, Libia così come di Palestina ed Israele. Magari non conosciamo storia e tradizioni di questi luoghi, ma sappiamo benissimo che cosa sono oggi: enormi campi di battaglia dove si consumano da tempo guerre pesanti. Ed i reportage giornalistici ci hanno fatto vedere in lungo ed in largo cosa accade alla popolazioni interessate da queste carneficine.

Ma molto onestamente qualcuno ha sentito parlare recentemente di Birmania ? No, di questo paese – come di tanti altri del resto – nessuno ne parla, se non poche notizie ogni morte di papa!

Eppure, come ci racconta il premio nobel Aung San Suu Kyi nel libro Liberi dalla paura, la Birmania è un paese governato da un regime militare totalitario durissimo, che reprime con violenza qualsiasi tipo di tentativo di democratizzazione. E tutto questa a spese del popolo che si trova costretto a vivere in un paese povero, stremato, dove è fortemente compromessa la liberta di espressione sebbene nella teoria avrebbe tutte le carte in regola per offrire ai propri abitanti una vita migliore e – proprio come sotto intende il titolo del libro – libera dalla paura.

La Suu Kyi, unanimemente riconosciuta come l’oppositrice suprema del regime birmano schierata a difesa dei diritti umani, è stata a sua volta vittima eccellente del regime – che nel 1988 l’ha relegata hai domiciliari come prigioniero politico – per mettere freno al crescente consenso intorno ad essa. Domiciliari che la Suu Kyi a scontato sino al 2010 quando finalmente, grazie anche alle forti pressioni internazionali, è tornata ad essere una donna libera.

La cosa più importante che questa donna ha dimostrato è l’incredibile forza d’animo e l’alto profilo spirituale nel contrastare una tale privazione della liberta in favore dei diritti dei cittadini birmani – rimanendo sempre fedele ad una forma di contestazione non-violenta che le è valsa – tra le varie onorificenze – il nobel per la pace nel 1991. Premio per altro che ha potuto ritirare oltre 10 anni dopo proprio a causa della sua detenzione.

Concludo con una frase significativa tratta dal libro: Non è il potere che corrompe ma la paura.