Anche quest’anno è tornato il natale e quindi colgo l’occasione per augurare a tutti delle
serene festività. Arrividerci a tutti nel 2013.
perchè non si può vivere di solo pane
Sono passati solo 8 giorni da quando ho pubblicato l’articolo sulla fine del mondo e che cosa è successo nel frattempo? La fine del mondo!!!
No, ovviamente il mondo non è finito sebbene questa settimana qualche pazzo furioso che ha compiuto gesta inconsulte c’è stato. Quello che invece è successo a me è singolare ma fa capire la tragicità di chi crede veramente alla profezia dei Maya: appena il tempo di finire indicizzato da Google, l’articolo a richiamato a sé un sacco di visitatori. Rispetto alle visite che questo blog colleziona quotidianamente l’incremento è stato del 900% in soli 2 giorni. Mica male no?
E’ proprio il caso di dirlo, questi numeri sono la fine del mondo.
In questi giorni di gran freddo ho scoperto che la fibra di Juta ha delle importanti proprietà termoisolanti. Interessante no ? Non mi vergogno di ammettere che fino ad oggi conoscevo questa fibra naturale solo per la produzione di resistenti sacchi o utilizzata nelle feste paesane come antico costume per i frati, il cosiddetto saio.
Fermiamoci un attimo e facciamo un passo indietro: tutto ha inizio nell’ufficio dove abitualmente svolgo la mia attività lavorativa. Un locale di circa 80 mq. a pianta libera; un loft ad uso ufficio. Se a questa particolare disposizione aggiungiamo che è sprovvisto di impianto di riscaldamento e quattro delle cinque pareti sono a contatto con l’esterno, vi sarà facile capire come d’inverno l’ambiente sia ideale per conservare i surgelati invece che le persone.
Il locale non è di mia proprietà e quindi ogni modifica radicale è fuori discussione: io e il mio socio siamo giunti così alla conclusione che ridurre l’area da riscaldare è la migliore delle soluzioni sotto ogni punto di vista. Armati di Google e tanta pazienza ci siamo messi alla ricerca di una soluzione appropriata per il nostro problema non cavandone un ragno dal buco, fin tanto che un’idea non ha attraversato i miei pochi neuroni attivi: un telo separatore che, tra le altre cose, ha l’indubbio vantaggio di essere poco impegnativo economicamente e molto rapido nel montaggio.
Ed ecco che, con una seconda ricerca mirata, abbiamo individuato un fornitore specializzati in teli termici che, in poco più di sette giorni ci ha recapitato in ufficio il famigerato prodotto in fibra di juta. Date le dimensioni ed il peso, il montaggio ha richiesto 3 persone, ma il risultato ne è valso davvero la pena. Dopo soli sessanta minuti dal montaggio l’ambiente era più caldo di 2 gradi e la percezione di freddo era notevolmente diminuita.
Insomma con un spesa contenuta si è forse risolta un annosa questione. Abbiamo inoltre avuto la conferma che talvolta le soluzioni più semplici sono anche quelle più efficienti.
Oramai siamo agli sgoccioli, la fine del mondo è imminente. Secondo quanto predetto dall’antica civiltà Maya, il mondo finirà venerdì 21 dicembre 2012. E così, mentre si avvicina inesorabile il fatidico giorno, cresce anche la paranoia colettiva.
A quanto pare, oltre ai famosi bunker per mettersi al riparo (da non si sa cosa) ed i video documentari che spiegano come sopravvivere alla catastrofe, ora è disponibile anche il primo e più completo kit di sopravvivenza.
Non è ben chiaro quali magnifiche carabattole siano gelosamente custodite in questo kit. Voci di corridoio parlano di un piccolo pronto-soccorso, maschere anti-gas e provviste alimentari pronto uso a lunga scadenza.
A questo punto però ho un tarlo nella testa che non mi da pace: se il mondo è destinato realmente a finire a che servono bunker e kit di sopravvivenza ? Mah, ai posteri l’ardua sentenza.
(Egon) : Vinz, prima ha detto che stava aspettando un segnale, che segnale sta aspettando?
(Louis) : Gozer il viaggiatore. Egli giungerà in una delle sue forme prescelte. Durante la rettificazione dei Vuldronaii egli giunse come un vasto e semovente Torb. Poi durante la riconciliazione degli ultimi supplicanti Meketrex scelsero una nuova forma per lui, quella di enorme Sloar! Molti Shub e Zuul perirono arrostiti nelle profondità dello Sloar quel giorno giuro a Dio!
Non credo che questo scambio di battute abbia bisogno di alcuna spiegazione ! 😀