Anche quest’anno ci sta lasciando per far posto all’anno che verrà. Come sarà il 2015 non ne ho idea ma per il momento auguro a tutti coloro qui di passaggio di trascorrere un sereno natale ed buon inizio anno. Ci si vede nel 2015.
Controllare il non controllabile!
Inizio il post di oggi con un breve introduzione. Alcuni anni fa mio cognato, anch’esso appassionato d’acquari, decise di inserire nella sua vasca una specie di pesci chiamata Discus. E’ noto e documentato su quasi tutti i siti specializzati in acquariofilia che questa specie ittica richiede vasce con parametri chimici ben definiti e tenuti sotto controllo, impiego di acqua osmotica, temperature stabili e piuttosto elevate – per ultimo ma non per questo meno importante un filtraggio sempre impeccabile. La sua vasca tuttavia non rispettava all’unisono tutti questi parametri e quindi inizialmente l’impressione era quella che si avviasse ad un esperimento con poche certezze e molte incognite. Non voglio dilungarmi ulteriormente sull’argomento, mi limiterò a dire che alla fine sia la vasca, sia i vecchi e nuovi coinquilini trovarono un nuovo equilibrio che consentisse il preseguimento dell’avventura.
Ho fatto questa introduzione perché mi aiuta ad esprimere l’idea alla base del post odierno: il tentativo di controllare tutto che talvolta manifestiamo per tenere a bada una qualche forma inconsapevole di ansia e la necessità di lasciare che gli eventi stabiliscano nuovi equilibri. E la TV aiuta a valorizzare questa idea – basti pensare alla fortunata serie “malati di pulito” un curioso programma che mette in luce le vicissitudini di persone ossessionate da germi e batteri a livelli patologici. Per non parlare dei cosiddetti “mali di stagione” che caratterizzano questo periodo dell’anno. Sono cresciuto considerandoli manifestazioni naturali per lo più inevitabili, nei confronti dei quali da anni oramai si consuma una massiccia campagna di demonizzazione quasi ci trovassimo di fronte all’ebola. Basta trascorrere un po’ di tempo davanti alla TV per sentirsi ripetere quanto sia di fondamentale importanza la prevenzione attraverso i vaccini, il sistematico lavaggio delle mani o di coprirsi bene la bocca eccetera, eccetera, eccetera. Ma per cosa precisamente ? per il raffreddore ? per la febbre e la spossatezza ? o il male alla gola ?
Ora, non vorrei passare per quello che se ne sbatte altamente di tutto per carità, però man mano che il tempo passa ho sempre più sospetto o quanto meno la sensazione che stia diffondendo un idea angosciante e al tempo stesso iper-controllata di vivere. Vien altrettanto naturale chiedersi se tutto questo parlare “terroristicamente” di raffreddori ed influenze di germi e batteri, non la causa di questi “malati di pulito”.
Voglio dire che ammalarsi è certamente poco piacevole nei termini in cui non si sta bene e si è costretti a letto ma è al tempo stesso è innegabile che si tratta anche di una esigenza del corpo. Alla luce di queste banalissime considerazioni mi chiedo quindi se sia proprio necessario cercare di vivere sotto una campana di cristallo nel vano tentativo di controllare ciò che controllabile non è ? Con tutta franchezza, sembra davvero la battaglia contro i mulini a vento. Forse varrebbe la pena di lasciare che talvolta le cose vadano come devono andare permettendo alla natura delle cose di fare il suo corso e ritrovare i suoi equilibri così come accaduto con l’acquario che ho citato ad inizio post. E’ sicuramente l’ingrediente più importante che ha consentito a tutte le specie viventi di evolversi sino ai tempi nostri.
…qualcuno ha detto, 12-2014
Resisti, e la marea ti trascinerà con sé. Permetti, e la grazia ti porterà più in alto.
Allow Danna Faulds