Il clamore delle non-notizie…

Ieri, sui più importanti e quotati giornali nazionali, è stato dato molto risalto alla crescita del PIL che per il 2015 si è fermata allo 0.7%. Alcuni quotidiani hanno dedicato a cotale notiziona anche 2 intere pagine fornendo al lettore anche tutta una serie di altri dati ed indicatori economici, probabilmente sconosciuti ed insignificanti alla maggioranza della gente.

Mi vien da dirlo: mammamia che NON-notizia. Basta cercare sul web per scoprire infatti che già a settembre del 2015 con i dati del PIL del terzo trimestre, l’Istat parlò di una previsione per l’interno 2015 al ribasso dal 0.9% previsto del governo allo 0.7%. E giù polemiche a non finire per un misero 0.2%.

Ed ora cosa è accaduto ? L’Istat in questi giorni ha certificato che la sua previsione era corretta ed i giornali ci hanno iniettato un certo quantitativo di sensazionalismo tipico di un modo di dare le notizie che a me personalmente fa spesso venire l’orticaria, ma che come appunto ho appena finito di dire non aveva nulla ne di sensazionale e tanto meno di novità.

Sperimentazione animale ad un bivio

Voglio iniziare il post chiarendo subito un punto: a me personalmente il termine animalista non piace nemmeno un po’. Forse non so nemmeno cosa realmente voglia indicare. E’ una etichetta che crea un confine inutile tra chi si dichiara così e chi non. A me gli animali piacciono in tutte le loro naturali sfumature, li rispetto nella funzione che svolgono e sto ben attento a nuocere alla loro libertà.

Detto questo oggi alcune testate giornalistiche riportano un buona notizia davvero. Il Nih, l’istituto nazionale americano per la salute, ha pubblicato i risultati di un grosso studio, condotto assieme ad altri enti americani, per lo sviluppo di tecniche di sperimentazione di sostanze tossiche da condurre su colture di cellule e non sugli animali. Vien da dirlo: finalmente !!!

Finalmente perchè per scopi onorevoli e non, ogni anno vengono ammazzati un numero enorme di animali e non prima di aver sperimentato sulla loro pelle sofferenze che farebbero accapponare la pelle – e rovesciare lo stomaco – a chiunque di noi. L’argomento tocca un po’ tutti, ma il fatto di non vedere cosa si consuma nei laboratori di vivisezione, ci fa vivere in pace e nemmeno troppo sensibili all’argomento.

Ma questa notizia presenta anche un altro aspetto positivo e per nulla secondario: anche la scienza ha compreso che qualcosa in questo senso sa da fare. Ottima notizia davvero !

 

 

Auguri, meglio tardi che mai…

Dicembre è stato un mese, lavorativamente parlando, molto intenso. A tratti alienante. E questo ha comportato stanchezza e di conseguenza un temporaneo allontanamento dal blog.

Niente di grave, ma visto il periodo una capatina su questa pagine era d’uopo per augurare a tutti voi un felice buon anno.

Buon natale

Ci vediamo nel 2016 con altre briciole di quotidianità 😀

Idee, preconcetti, lezioni!

Come ho avuto modo di scrivere negli ultimi post, questo è il periodo delle riflessioni e molto spesso delle lezioni. Ed oggi, la giornata lavorativa, me ne ha servita una – di lezione e di post riflessione – sul piatto d’argento. Una di quelle di cui farne tesoro.

Veniamo ai fatti dunque. Per lavoro mi capita talvolta di fare assistenza su apparecchiature bancomat. In passato era un’attività che facevo con molta frequenza, ora molto meno. Ad ogni modo, a prescindere da questo aspetto, sono macchine che conosco molto bene. Qualche giorno fa mi viene richiesto di intervenire per recuperare una carta caduta all’interno della struttura metallica del bancomat. Una tipologia d’assistenza che in più di dieci anni non mi era mai stata richiesta.

Prendo appuntamento per intervenire nel pomeriggio e da subito, senza aver visto ancora nulla, inizio a macchinare mentalmente, nel tentativo di pensare all’operazione di recupero. E sono andato avanti per una decina di minuti, prefigurando uno scenario abbastanza complesso con la tessera cascata in un’area del bancomat difficilmente raggiungibile con le mani. E così l’idea geniale che il mio cervello ha partorito è stata quella di usare un braccio metallico estensibile con del biadesivo – a mò di canna da pesca – nella speranza che la carta bancomat vi rimanesse appiccicata.

Qualche ora dopo giungo in filiale con il mio piano di recupero bello, pronto e già preconfezionato. Controllo la posizione della tessera – che non vuol dire aver visto qualcosa – e decido che le cose sono proprio come me l’ero immaginate. Inizio quindi le operazioni ma da subito ho grosse difficolta e dopo 30 minuti non ho ancora risolto nulla. Stanco oltre che innervosito decido che forse devo cambiare strategia. Così abbandono l’idea iniziale e mi fermo a riflettere. Ed in mezzo minuto scarso…ecco li la risposta. E’ sempre stata a portata di mano. Il portellone frontale del bancomat infatti può essere aperto comodamente per accedere ed ispezionare tutta quell’area. Et voilà…1 minuto di paura ed il problema è stato risolto.

Come ho esordito ad inizio posto, queste apparecchiature le conosco piuttosto bene inclusa quindi la presenza del portellone e dell’area che consente di ispezionare. No no, qui il problema è stato tutt’altro. La mente ed i pensieri mi hanno trascinato in un burrone e la poca consapevolezza di quel momento ha fatto il resto. Una specie di favola che ho preso per la realtà. Ecco perché tornare consapevoli continuamente è così importante. Proprio per evitare che situazioni piuttosto semplici da gestire diventino inutilmente complicate e possano sfuggire di mano.

La stoffa del campione ! / 2

Dopo l’incredibile vittoria conseguita ad inizio di stagione, Valentino Rossi ha messo a segno un altro grande colpaccio. Domenica sera, sul circuito di Rio Hondo, el doctor si è reso protagonista di una prestazione strepitosa. Da prima l’abbiamo visto eseguire inseguire una non semplice rimonta vista la partenza poco brillante, poi, una volta agguantata la testa della gara, ha scatenato una delle sue solite bagarre che hanno reso la gara avvincente ed emozionante.

In questa occasione il buon Rossi ha dimostrato dell’altro, oltre alla ben nota Stoffa del campione. Anzi no, mi correggo: ha dimostrato che la Stoffa del campione non è solo essere un eccellente pilota che rischia cercando di oltrepassare sempre i propri limiti – no no! Osservando la gara nel suo complesso ci ha spiegato che Stoffa del campione significa anche, lungimiranza, esperienza, visione ampia delle cose che conduce a scelte giuste (o forse sarebbe meglio dire sagge).

Valentino Rossi

Per chi come me lo ha seguito nel corso della sua cariera sa che Rossi ha sempre pianificato e preparato le sue gare in una prospettiva più ampia. Come qualche giornalista ha detto giustamente nel dopo gara: Valentino Rossi non spreca mai niente.