Sperimentazione animale ad un bivio

Voglio iniziare il post chiarendo subito un punto: a me personalmente il termine animalista non piace nemmeno un po’. Forse non so nemmeno cosa realmente voglia indicare. E’ una etichetta che crea un confine inutile tra chi si dichiara così e chi non. A me gli animali piacciono in tutte le loro naturali sfumature, li rispetto nella funzione che svolgono e sto ben attento a nuocere alla loro libertà.

Detto questo oggi alcune testate giornalistiche riportano un buona notizia davvero. Il Nih, l’istituto nazionale americano per la salute, ha pubblicato i risultati di un grosso studio, condotto assieme ad altri enti americani, per lo sviluppo di tecniche di sperimentazione di sostanze tossiche da condurre su colture di cellule e non sugli animali. Vien da dirlo: finalmente !!!

Finalmente perchè per scopi onorevoli e non, ogni anno vengono ammazzati un numero enorme di animali e non prima di aver sperimentato sulla loro pelle sofferenze che farebbero accapponare la pelle – e rovesciare lo stomaco – a chiunque di noi. L’argomento tocca un po’ tutti, ma il fatto di non vedere cosa si consuma nei laboratori di vivisezione, ci fa vivere in pace e nemmeno troppo sensibili all’argomento.

Ma questa notizia presenta anche un altro aspetto positivo e per nulla secondario: anche la scienza ha compreso che qualcosa in questo senso sa da fare. Ottima notizia davvero !

 

 

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