Emetofobia, parentesi farmacologica [quarta puntata]

C’è stato un periodo – brevissimo a dire il vero – nella quale ho fatto ricorso ai cosiddetti farmaci antiemetici, cioè quella tipologia di farmaci che aiutano a controllare la nausea e bloccano il vomito. Penso che sia abbastanza comunque tra gli individui affetti da detta fobia.

Non c’è naturalmente nulla di male ad utilizzare questi farmaci se si è malati o si rientra in una della casistiche per la quale sono stati inventati. Qualche problema invece c’è se si li utilizza per fini differenti. Come è facile comprendere l’idea di usare un farmaco è molto allettante ma onestamente è anche una immensa idiozia. Bisogna essere onesti con se stessi ed esserlo fino in fondo: il problema non è nel proprio stomaco che invece svolge (nel migliore dei modi) il suo delicato lavoro. Il problema sta sopra: nella testa. Se c’è qualcosa che va curato, che va osservato è proprio li.

Per fortuna si è trattata di una parentesi brevissima – qualche settimana appena – giusto il tempo di capire che la cosa non poteva in alcun modo funzionare.

Al prossimo post.

2 risposte a “Emetofobia, parentesi farmacologica [quarta puntata]”

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