Per non dimenticare NESSUNO

Lavoro assillante, ferie, temperature bollenti ed in ultima istanza assenza quasi completa di voglia…si lo ammetto sono stato via dal blog per qualche tempo. Ma forse semplicemente ci voleva. Forse sarà proprio questa assenza il motivo per cui il blog continuerà a vivere. O forse no, chi lo sà.

Voglio tornare soft oggi e raccontare un storia che mi ha toccato e che per questo motivo voglio condividere qui sopra. La storia di qualcuno di nome NESSUNO – un ossimoro perfetto non trovate ?

Qualche settimana fa, in una giornata estremamente torrida, un bel pastore tedesco che si trovava in libertà in mezzo alle campagne siciliane è stato investito da una macchina e lasciato agonizzante sull’asfalto cocente per ore. Questo perchè l’essere “umano” che lo ha investito se n’è fregato ed ha tirato dritto. Avrà probabilmente pensato che non valeva la pena fermasi.

Molte ore dopo qualcuno che passava di la ha soccorso questo povero animale agonizzante: oltre ad essere stato sotto il sole per ore completamente disidratato era anche immobilizzato avendo la spina dorsale spezzata a causa dell’incidente. E’ stato trasportato in una clinica veterinaria, dove è stato sottoposto ad alcuni trattamenti d’urgenza e rifocillato. Poche settimane dopo è stato sottoposto ad eutanasia poichè le sue condizioni sono improvvisamente precipitate.

Qualche giorno di serenità lo ha trascorso sicuramente e di questo sarà stato grato ai suoi soccorittori – in una piccolissima parte l’essere umano a saputo farsi perdonare. Insomma, dopo tutto NESSUNO è stato importante per QUALCUNO. Un caro saluto a te…

 

Emetofobia, parentesi farmacologica [quarta puntata]

C’è stato un periodo – brevissimo a dire il vero – nella quale ho fatto ricorso ai cosiddetti farmaci antiemetici, cioè quella tipologia di farmaci che aiutano a controllare la nausea e bloccano il vomito. Penso che sia abbastanza comunque tra gli individui affetti da detta fobia.

Non c’è naturalmente nulla di male ad utilizzare questi farmaci se si è malati o si rientra in una della casistiche per la quale sono stati inventati. Qualche problema invece c’è se si li utilizza per fini differenti. Come è facile comprendere l’idea di usare un farmaco è molto allettante ma onestamente è anche una immensa idiozia. Bisogna essere onesti con se stessi ed esserlo fino in fondo: il problema non è nel proprio stomaco che invece svolge (nel migliore dei modi) il suo delicato lavoro. Il problema sta sopra: nella testa. Se c’è qualcosa che va curato, che va osservato è proprio li.

Per fortuna si è trattata di una parentesi brevissima – qualche settimana appena – giusto il tempo di capire che la cosa non poteva in alcun modo funzionare.

Al prossimo post.

…qualcuno ha detto, 1-2018

Vivere è una forma di incertezza, non sappiamo cosa verrà dopo e come. Nel momento in cui conosciamo già cosa succederà dopo è come se cominciassimo a morire un po’. Un artista non sa mai esattamente cosa sta facendo un po’. Lo supponiamo ma il vero salto lo facciamo dopo aver fatto un passo nel buio.

Pema Chodron