Mp3Tag: editor ed organizer per Mp3

Non ho problemi a confessarlo: quando si tratta di Mp3 sono un utente smaliziato e
maniacale. La mia collezione deve essere archiviata attraverso rigorosi standard per garantirmi una rapida ricerca; deve essere attentamente “audio-normalizzata” dal momento che non sopporto gli sbalzi sonori tra una traccia e l’altra. Ma c’è un altro aspetto sulla quale sono quasi ossessionate: la nomenclatura con la quale i file sono organizzati deve essere unica ed armonizzata.

E quindi quest’oggi voglio dedicare queste poche righe a Mp3Tag, ovvero il miglior software (a mio avviso) di gestione e modifica dei file e dei Tag Mp3.

Mp3Tag è uno e proprio coltellino svizzero in fatto di file audio: è molto semplice nel suo utilizzo e presenta una interfaccia molto essenziale ma ben strutturata; questo ottimo strumento consente di gestire i più comuni metadati: ID3v1, ID3v2.3, ID3v2.4, iTunes MP4, WMA, Vorbis Comments.

Supporta l’importazione dei metadati da database remoti come il popolarissimo freedb o amazon, supporta la gestione della copertine, consente di esportare playlist. Ma al suo interno nasconde anche funzioni non solo utili ma molto comode; consente ad esempio di gestire i tag in modalita batch partendo dal nome file e viceversa, ma anche di armonizzare la nomenclatura dei file grazie alla Case-Conversion. Queste ultime due funzioni sono fantastiche poichè consentono di sistemare in pochissimi clic archivi musicali molto grossi; il risparmio di tempo è garantito.

A quesi dimenticavo, il software è un freeware, percui non ci sono scuse: è da provare  !

Garanzie (ri)strette – [AGG.10.10.2012]

[AGGIORNAMENTO – 10.10.2012]
A maggio il TAR del lazio ha confermato tutte le infrazioni inflitte ma nonostante tutto non sembra che le stesse abbiano sortito qualche effetto. Come avevo scritto, la sanzione che l’Antitrust aveva inflitto ad Apple, 1 milione di euro, era una sciocchezza. E nel frattempo ha debuttato il costosissimo iPhone5, motivo in più per proseguire sulla strada del “chissenefrega”. La buona notizia è che Centro tutela consumatori e Federconsumatori hanno avviato una Class Action nei confronti di Apple. Sono proprio curioso di vedere come andra a finire.

[POST ORIGINALE – 02.07.2012]
Qualche giorno fa il “Corriere Della Sera” riportava la notizia che l’Antitrust avrebbe riaperto un fascicolo contro Apple. Della stessa notizia ho poi trovato riscontro anche on-line sul sito del “Sole 24 Ore”.

La questione è nei termini molto semplice – in Europa i consumatori hanno diritto a 2 anni di garanzia sui prodotti acquistati. E qui casa l’asino, poichè, a quanto pare, l’azienda di Cupertino non rispetta tale legge, commercializzando i suoi prodotti con una garanzia convenzionale di 1 anno.

Non entro nel merito della sanzione che l’Antitrust ha recapitato ad Apple, una sciocchezza a mio avviso, anche se ci sono buone possibilità che la stessa si tramuti in uno stop alle vendite. Mi lascia invece molto perplesso la politica di Apple nei confronti dei suoi stessi clienti soprattutto se consideriamo che … beh insomma i prodotti con la mela sopra non sono certamente l’emblema dell’economicità.

RRD: migrazione da 32 a 64 bit

In questi giorni ho sostituito un vecchio server con una nuova macchina; un sistema che svolge l’importante compito di mailserver. Con 8GB di memoria RAM on-board, una installazione a 64 bit era semplicemente d’uopo.

Con tutta calma ho migrato l’installazione, basata su Debian come sistema operativo e Postfix / Courier come piattaforme SMTP e POP3-IMAP dal vecchio al nuovo server ed in una mezza giornata ho messo on-line la nuova macchina. Al termine della migrazione, e più precisamente, durante le ultime verifiche di funzionamento, ho riscontrato che mailgraph non generava più alcun grafico statistico (si, ho trasportato barbaramente anche il database di mailgraph).

Non è stato necessario un gran lavoro per sviscerare il problema – i log di apache hanno parlato chiaro si da subito: “ERROR: This RRD was created on another architecture”
(ved.screenshot)

20 secondi di ricerca per scoprire che in fondo è possibile esportare in XML le statistiche
e trasportarle facilmente sul qualsiasi altro sistema con la procedura inversa. L’unico requisito è un sistema identico a quello che le a generate – un 32 bit per il sottoscritto.

Vediamo quindi come fare – ho avviato una virtual machine sulla quale avevo un sistema a 32 bit (in alternativa si può usare anche una distro live), quindi ho copiato il mio archivio in una directory di supporto ed ho esportato in XML:

root@tmvr:/root#cd mailgraph
root@tnmvr:/root/mailgraph#rrdtool dump mailgraph.rrd > mg1.xml
root@tnmvr:/root/mailgraph#rrdtool dump mailgraph_virus.rrd > mg2.xml

A questo punto ho copiato i due file mg1.xml e mg2.xml sul nuovo server ed ho eseguito la procedura di importazione inversa:

root@mail:/root#cd /var/lib/mailgraph
root@mail:mailgraph#rrdtool restore -f mg1.xml mailgraph.rrd 
root@mail:mailgraph#rrdtool restore -f mg2.xml mailgraph_virus.rrd

Et voilà, le statistiche son servite – più difficile a dirsi che a farsi, non è vero ? 🙂
Al prossimo post.

Garanzie (ri)strette

Qualche giorno fa il “Corriere Della Sera” riportava la notizia che l’Antitrust avrebbe riaperto un fascicolo contro Apple. Della stessa notizia ho poi trovato riscontro anche on-line sul sito del “Sole 24 Ore”.

La questione è nei termini molto semplice – in Europa i consumatori hanno diritto a 2 anni di garanzia sui prodotti acquistati. E qui casa l’asino, poichè, a quanto pare, l’azienda di Cupertino non rispetta tale legge, commercializzando i suoi prodotti con una garanzia convenzionale di 1 anno.

Non entro nel merito della sanzione che l’Antitrust ha recapitato ad Apple, una sciocchezza a mio avviso, anche se ci sono buone possibilità che la stessa si tramuti in uno stop alle vendite. Mi lascia invece molto perplesso la politica di Apple nei confronti dei suoi stessi clienti soprattutto se consideriamo che … beh insomma i prodotti con la mela sopra non sono certamente l’emblema dell’economicità.

Buona estate a tutti.