Alimentazione controllata e disturbi

Qualche giorno fa mi trovavo seduto a tavola invischiato fino al collo in una discussione sull’alimentazione. Tra le varie questioni messe sul tavolo mi si faceva notare che mangiare dolciumi, panini e tante altre schifezze fa male (questa annotazione era a me diretta poiché divoro spesso schifezze). Mi sta bene, non nego che tutto ciò sia vero; la gente si preoccupa sempre meno della qualità di ciò che mangia e non passa giorno che io non senta qualcuno che abbia fatto ricorso a pastiglie per placare un’acidità di stomaco troppo aggressiva oppure all’assunzione di qualche fermento per ripristinare un flora intestinale impazzita che inizia a dare qualche noia.

Curiosamente però non ho potuto fare a meno di prendere atto che al giorno d’oggi siamo bombardati sempre di più dai media su buona e cattiva alimentazione e su come questo influenzi e preservi la salute fisica. Disponiamo quindi di una quantità di informazioni in tal senso che dovrebbero garantirci l’accesso all’elisir della vita eterna.

Naturalmente il condizionale è d’obbligo, infatti, e qui concludo, nonostante tutte queste belle informazioni non c’è epoca come la nostra che abbia conosciuto una tale gamma di disturbi alimentari – anoressia, bulimia, obesità. Non sarà forse anche colpa di questa ampia ed ossessiva ricerca della perfezione alimentare, alla quale partecipano in prima linea i media, se questi disturbi alimentari dilagano sempre più ? Io dico di si se non torniamo a pensare molto onestamente che affianco alla necessita di una alimentazione sana c’è qualcosa di altrettanto importante: il piacere.

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