Garanzie (ri)strette – [AGG.15.11.2012]

[AGGIORNAMENTO – 15.11.2012]
Eureka verrebbe da dire! L’annosa questione che vedeva Apple sul banco degli imputati per il discorso della garanzia europea dei due anni è stata finalmente risolta. E’ tutto vero: l’azienda di Cupertino ha deciso di adeguare i termini di garanzia a 2 anni come previsto dalla normativa. Sul sito di Apple e precisamente nella pagina dedicata al supporto si legge: I vantaggi di AppleCare Protection Plan si aggiungono ai due anni di garanzia del venditore previsti dalla normativa italiana a tutela del consumatore.

Brava Apple – così ci piaci !

[AGGIORNAMENTO – 10.10.2012]
A maggio il TAR del lazio ha confermato tutte le infrazioni inflitte ma nonostante tutto non sembra che le stesse abbiano sortito qualche effetto. Come avevo scritto, la sanzione che l’Antitrust aveva inflitto ad Apple, 1 milione di euro, era una sciocchezza. E nel frattempo ha debuttato il costosissimo iPhone5, motivo in più per proseguire sulla strada del “chissenefrega”. La buona notizia è che Centro tutela consumatori e Federconsumatori hanno avviato una Class Action nei confronti di Apple. Sono proprio curioso di vedere come andra a finire.

[POST ORIGINALE – 02.07.2012]
Qualche giorno fa il “Corriere Della Sera” riportava la notizia che l’Antitrust avrebbe riaperto un fascicolo contro Apple. Della stessa notizia ho poi trovato riscontro anche on-line sul sito del “Sole 24 Ore”.

La questione è nei termini molto semplice – in Europa i consumatori hanno diritto a 2 anni di garanzia sui prodotti acquistati. E qui casa l’asino, poichè, a quanto pare, l’azienda di Cupertino non rispetta tale legge, commercializzando i suoi prodotti con una garanzia convenzionale di 1 anno.

Non entro nel merito della sanzione che l’Antitrust ha recapitato ad Apple, una sciocchezza a mio avviso, anche se ci sono buone possibilità che la stessa si tramuti in uno stop alle vendite. Mi lascia invece molto perplesso la politica di Apple nei confronti dei suoi stessi clienti soprattutto se consideriamo che … beh insomma i prodotti con la mela sopra non sono certamente l’emblema dell’economicità.

 

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