Astinenza da nicotina, bye bye

Sulla rivista Neuropsychopharmacology è stato pubblicato uno studio su una innovativa molecola che promette di eliminare i sintomi d’astinenza da nicotina. Devo ammettere che sebbene io sia un ex-fumatore, la notizia mi ha incuriosito molto.

Questa molecola agisce sui recettori della dopamina, stimolando probabilmente la percezione di piacere. Insomma, ha tutta l’aria di essere un antidepressivo non è vero ? In fondo a pensarci bene tra i sintomi del “fumatore in crisi d’astinenza” c’è molto spesso un marcato calo del tono dell’umore.

L’idea sembra molto interessante, sebbene personalmente non approvo l’uso dei farmaci per sconfiggere questo tipo di dipendenza. Mi sia concessa però una breve riflessione: l’aspetto che più mi lascia perplesso è il fatto che i tipici sintomi dell’astinenza (nervosismo, irritabilità, temporanea sensazione di vuoto) sono il male minore. Come suggerisce Allen Carr nel suo libro cult, è la gabbia psicologica costruita intorno alla sigaretta il vero mostro da combattere, quel piccolo bastardo che infligge più dolore e fastidio dei sintomi di astinenza stessi.

Povera lingua italiana

I dati lo confermano – sempre più stranieri muovono il loro interesse verso la cultura e la lingua italiana. Soprattutto su quest’ultimo punto i numeri sono davvero notevoli: soltanto in America, nell’ultimo anno, il numero degli studenti iscritti al Dipartimento di Italianistica è balzato del 30%.

Insomma, l’idioma italico spesso ribattezzato “la lingua della cultura” suscita sempre
una particolare fascino. Ma come vanno le cose in Italia ? Male naturalmente. Un recente studio sostiene che la maggioranza della popolazione italiana si esprime con 200 vocaboli in tutto – piuttosto risicato per una lingua così ampia e ricca di sfumature.

Ma in tempi di globalizzazione e di crisi dobbiamo essere pronti a tirare la cinghia in tutti i settori e non si risparmia nemmeno sulla madre lingua. Ebbene, questa mattina al giornale radio ne abbiamo avuto la dimostrazione; teneva banco come al solito il tema finanziario ed economico e quindi ecco l’allargamento dello SPREAD. Fa tanto schifo chiamarlo differenziale ? Il servizio successivo affronta il tema della lunga strada che il governo a davanti a sè per approvare la SPENDING REVIEW ! Aridaje ! Fa tanto schifo dire REVISIONE DELLA SPESA ? Meno male che per quest’oggi non hanno infarcito ulteriormente le notizie con termini tipo DEFAULT o FIREWALL.

Al termine del giornale, nel successivo stacco pubblicitario, viene mandato in onda uno spot/campagna informativa promossa dal consiglio dei ministri, in difesa delle donne. Di che compagna si tratta ? Sullo STALKING.

Ussingur, povera lingua italiana.