La lingua italiana, così cara ai poeti e letterati del passato, così ricercata dagli stranieri, così bistrattata e poco conosciuta degli italiani.
A partire da questo mese, ho intenzione di avviare una sorta di nuova rubrica: un post, con cadenza mensile, alla scoperta dei termini meno noti della lingua del bel paese.
Pronti, partenza, via – la parola di questo primo post è resilienza.
Questo termine, che trovo molto piacevole da pronunciare, deriva dal latino resalio, ed indica la capacità di saltare, di rimbalzare, di risalire su una barca rovesciata. Ha valore in diversi contesti sebbene sia più facile che si riferisca alla psicologia ed alla ingegneria nella quale il significato è piuttosto simile Ma cosa vuol dire ? nell’ingegneria indica la capacità di un materiale di resistere a forze ed urti improvvisi senza spezzarsi. In psicologia il significato è simile e viene ampliato: è la capacità dell’uomo di adattarsi alle avversità che la vita riserva tutti i giorni adattandosi e cercando di uscirne rinnovato.
Un bel termine di cui sicuramente la maggioranza delle persone ignora l’esistenza.